venerdì 9 settembre 2016

Il ponte di Mostar

A Mostar è stata scritta una delle tante tragiche pagine della seconda guerra jugoslava: dopo una prima fase in cui i bosniaci musulmani erano alleati con i croati contro le forze serbe e montenegrine, nel maggio 1993 i due alleati diventano nemici e i croati attaccano la Bosnia (mentre Sarajevo era sotto assedio dalle forze serbo-bosniache) e Mostar, già duramente bombardata dai serbi, viene ridotta a un cumulo di macerie.
Il ponte, commissionato da Solimano il Magnifico nel 1557 e simbolo della città, viene distrutto il 9 novembre 1993
Al termine della guerra, lo Stari Most è stato ricostruito sotto l’egida dell’Unesco; oggi un piccolo museo, dove si può seguire anche il video racconto del responsabile dell’opera di ricostruzione, è dedicato alla storia del ponte.
Il ponte è stato riaperto il 22 luglio 2004 e le sue 1088 pietre sono state lavorate secondo le tecniche medievali per rendere del tutto uguale all’originale; l’opera è costata 12 milioni di euro, interamente finanziati da aiuti internazionali, dei quali l’Italia è stato il maggiore finanziatore.