domenica 9 settembre 2018

Beiyuanmen di Xian, madre dello street food

Beiyuanmen, la street food di Xian, è un trionfo di colori e di sapori: le zuppe, ciotole colme di hulatang (zuppa speziata e piccante) o di saozi mian (noodles in brodo sempre speziati e piccanti); noodles fritti, bianbiang mian, con verdure, carne, pesce; spiedini di scorpione, polpo, agnello, zampe di maiale e di pollo, calamari e altri animali non ben identificati, ma anche di verdure e funghi e di frutta caramellata; riso in tutte le forme (compresi dei coloratissimi spuntini serviti con il bastoncino come se fossero ghiaccioli) e trionfo di ravioli (di maiale, di polpa di granchio, di verdure ecc.); panini ripieni di carne di maiale, sminuzzata e speziata, una sorta di kebab cinese.

E la frutta, solo questa meriterebbe un capitolo perché, accanto a quelli più tradizionali, ci sono decine di prodotti che io non ho mai visto in vita mia: quello che va per la maggiore è il pomelo (youzi) più grande di un pompelmo e dal sapore simile a quello dell’arancia, ma più dolce; quello che si trova meno è invece il classico mandarino cinese (forse dipende dalla stagione), lo jinju così come il litchi; i mangostano (shanzhu) che sembrano piccole melanzane tonde, dalla buccia spessa e contengono una polpa dolcissima; ottimi e dal sapore simile al kiwi, gli huolongguo (frutti del drago) sono anche bellissimi a vedersi con la loro buccia rosa brillante e la polpa bianca punteggiata di piccolissimi semi neri; longan o occhi di drago, venduto a grappoli è un frutto dalla polpa trasparente e dolce, racchiusa da una buccia leggermente dura e marrone; montagne di cuori (la parte che contiene i semi) di fiori di loto che non abbiamo ben capito come si cucinano; i giaca (per trovarne il nome la ricerca è stata lunga e non è da confondere con il puzzolentissimo durian cui esteriormente assomiglia abbastanza), dal colore esterno giallo-verdognolo, con la buccia bugnosa e grossi semi carnosi le cui proprietà organolettiche sono simili a quelle della carne.